Un progetto di e con
ANNA MEACCI DANIELA MOROZZI CHIARA RIONDINO
regia MATTEO MARSAN
Scenografia Matteo Marsan e Davide Lettieri
Costumi Adelia Apostolico realizzati da Costumeria Capricci Livorno
Luci Davide Lettieri
Fonica Damiano Magliozzi
Organizzazione Emilia Paternostro
Promozione Monica Cerretelli
COPRODUZIONE CATALYST - LO STANZONE DELLE APPARIZIONI
Daniela Morozzi, Anna Meacci e Chiara Riondino, che ha composto anche testi e musica originali,
sono le protagoniste di un testo brillante e commovente, a tratti parodistico e irriverente. Loro
anche la scrittura drammaturgica che resta fedele al romanzo, seppur destrutturandolo nel
linguaggio e nella tessitura generale. Jo, Meg, Amy e Beth tentano, ognuna a modo suo, di trovare
il loro posto nel mondo anche a costo di infrangere le leggi che stabilivano quale fosse la condotta
appropriata a una donna. Le sorelle March rappresentano da sempre “l’incessante lotta anche
interiore per trasformare la femminilità in qualcosa di meno piccolo”.
Esattamente come noi, ancora oggi.
“Come sarebbe bello avere un ferro da stiro bello pesante sulla testa per non crescere mai!” dice
Jo. Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino partono da questa considerazione per trovare
sul finale la risposta al punto interrogativo presente nel titolo: “Piccole donne, crescono?”
Scrive la Alcott: “Non ho un particolare metodo di scrittura, mi limito a usare un linguaggio
semplice ed attingere alla quotidianità cercando di renderla interessante. Mi sforzo di creare
personaggi vivaci, ispirati agli eroi e alle eroine della vita reale. Amo Shakespeare, Dante, Bronte.
E’ difficile essere all’altezza dei classici”.
Eppure Louise May Alcott ha inventato un genere diventando essa stessa un classico mondiale da
leggere e rileggere ad ogni età per riflettere sull’identità femminile.